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Nutrimenti delle piante

Nutrimenti delle piante

Guida ai composti per la coltivazione.

Nutrimento delle piante

Cominciamo il capitolo nutrimenti e fertilizzanti con questo articolo sui tipi di composto e quale scegliere in base al vostro sistema di coltivazione.

Le piante, così come tutti gli organismi che effettuano la fotosintesi clorofilliana, sono in grado di sintetizzare le molecole organiche necessarie a tutte le fasi del proprio metabolismo a partire da sostanze inorganiche, che sono gli elementi essenziali per le piante.

Poiché si tratta di sostanze inorganiche, si parla anche di nutrizione mineraria.

Fatta eccezione per il carbonio, prelevato dall’atmosfera con l’ingresso di CO2 negli stomi, le piante assorbono nutrienti e acqua dal suolo con un complesso fenomeno di assorbimento.

 

Esistono differenti tipi di Composti per la nutrizione delle piante.

 

Composti organici e inorganici

In natura esistono due tipi di composti: organici e inorganici.

I composti Inorganici sono costituiti da minerali cioè l’acqua, basi, sali, anidride carbonica e acidi.

In sostanza si tratta dei Sali minerali compresi nella tavola periodica degli elementi; quelli utilizzabili dalla pianta sono in tutto 14.

I composti Organici o anche detti composti del carbonio, infatti sono i costituenti di tutti gli esseri viventi e più precisamente gli zuccheri, i lipidi, gli acidi nucleici e le proteine.

Essi sono essenzialmente di origine animale o vegetale.

I composti organici sono costituiti da carbonio il quale forma l’impalcatura dei seguenti composti:

I primi due sono in minor quantità.

I composti organici formano delle sostanze che sono le molecole biologiche oppure dette biomolecole le quali si dividono rispettivamente in 4 gruppi principali:

 

Composti Organici

L’utilizzo di composti organici ha sia vantaggi che svantaggi.

Un vantaggio sicuro dei concimi organici è che essi contengono materiale naturale che è

vantaggioso sia per le piante che del suolo.

I materiali naturali trovati nei fertilizzanti organici aiutano a migliorare la capacità di trattenere l’acqua del suolo e potenziare di conseguenza la sua struttura per aumentare la sua capacità di trattenere sostanze  nutritive.

Inoltre, i materiali organici incoraggiano l’attività microbica del terreno.

Questo gioca un ruolo importante nella ripartizione dei nutrienti che permette alle piante di assorbire i nutrienti.

I concimi organici tendono ad abbattere e a rilasciare le sostanze nutritive più lentamente, rispetto ai

concimi minerali; questo ne impedisce la lisciviazione.

Utilizzando i concimi organici, le acque sotterranee non saranno contaminate da sostanze nocive.

I concimi organici sono generalmente meno costosi di quelli inorganici in alternativa e possono essere

facilmente reperibili sul mercato.

Ci sono purtroppo anche degli svantaggi nell’’utilizzo dei fertilizzanti organici.

Questi materiali possono essere difficili da applicare rispetto ai fertilizzanti inorganici, a seconda del

materiale utilizzato.

I concimi organici tendono ad avere minore elementi nutritivi rispetto ai fertilizzanti inorganici; di

conseguenza dovrà essere applicato più prodotto al fine di ottenere la stessa quantità di nutrienti.

Inoltre, le proprietà di rilascio lento in realtà possono avere un effetto dannoso sulle piante.

Se le sostanze nutrienti da concimi organici non vengono rilasciate nel tempo necessario al

metabolismo della pianta, esse non li riceveranno durante il loro ciclo di crescita.

 

Composti Inorganici

I Composti inorganici sono ampiamente disponibili nel mercato di oggi.

Ci sono infatti varietà diverse che possono rendere difficile la scelta di quella migliore. Per effettuare una scelta saggia è necessario prima capire i componenti dei tipici fertilizzanti inorganici.

Ogni sacchetto di concime inorganico è generalmente etichettato con un set di tre numeri (NPK). Queste numeri rappresentano il rapporto tra azoto-fosforo-potassio.

Ad esempio, se si sceglie un concime inorganico che ha etichettato “6-4-3”, vuol dire che c’è il 6% di azoto, 4% di fosforo e 3% di potassio.

La restante percentuale è composto da materiale riempitivo e può contenere ulteriori sostanze nutritive. Questi materiali supplementari aggiunti, consentono all’utente di applicare il fertilizzante più uniformemente.

Gli elementi nutritivi di un terreno si distinguono in:

  1. Elementi ESSENZIALI:
    1. Carbonio
    2. Idrogeno
    3. Ossigeno
  1. Macroelementi PRIMARI con quantità superiori allo 0,1% nella materia secca della pianta:
    1. Azoto;
    2. Fosforo;
    3. Potassio
  1. Macroelementi SECONDARI (chiamati anche MESOELEMENTI) :
    1. Calcio;
    2. Magnesio;
    3. Zolfo
  1. Microelementi con quantità inferiori allo 0.1% nella materia secca della pianta:
    1. Boro;
    2. Cloro;
    3. Ferro;
    4. Rame;
    5. Manganese;
    6. Molibdeno;
    7. Zinco;
    8. Nichel.

 

 

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